Trump ad alzo zero contro il cartoon South Park

La nuova stagione di South Park, uno dei cartoon più controversi della televisione, ha scelto di mettere sotto i riflettori Donald Trump, creando un episodio che ha già suscitato polemiche. Il presidente degli Stati Uniti viene rappresentato in modo satirico, mostrando scene che lo ritraggono in situazioni imbarazzanti, come al letto con Satana e in nudità, accompagnate da allusioni provocatorie.
Il finale dell’episodio introduce un Trump generato dall’intelligenza artificiale, un elemento che ha infiammato ulteriormente le discussioni. La Casa Bianca ha risposto con veemenza, definendo la serie “irrilevante da oltre vent’anni” e accusandola di cercare “disperatamente attenzione con idee senza ispirazione“. Nonostante le critiche, l’amministrazione ha sottolineato il successo del presidente, affermando che nei primi sei mesi di mandato ha mantenuto più promesse di qualunque altro presidente.
In risposta alle polemiche, Trey Parker, co-creatore di South Park, ha ironizzato al Comic-Con di San Diego, dichiarando: “Siamo terribilmente dispiaciuti”. L’episodio, distribuito su Paramount+, critica anche un recente accordo da 16 milioni di dollari tra Trump e Paramount Global, relativo a una disputa legale su un’intervista a Kamala Harris, la candidata democratica per le elezioni del 2024. Inoltre, il programma fa riferimento al conduttore Stephen Colbert, recentemente cancellato, attraverso una battuta di Gesù che ammonisce: “Volete fare la fine di Colbert? Basta parlare o ci cancellano”.
La trama si sviluppa attorno alla rimozione dell’emittente NPR dall’etere per ordine del presidente, provocando proteste che portano Trump a minacciare di citare in giudizio la città di South Park per miliardi di dollari. In una battuta provocatoria, Trump accenna a bombardare il Canada, ricevendo una pronta risposta dal primo ministro canadese. L’episodio culmina in un accordo tra la città di South Park e il presidente, che include la creazione di annunci di pubblica utilità. Uno di questi, un cortometraggio generato dall’intelligenza artificiale, presenta un Trump sovrappeso che barcolla nel deserto, con un narratore che lo descrive come un “Gesù dei giorni nostri”.
Il corto termina con una nota umoristica, evidenziando quanto sia piccolo il suo pene, ma grande il suo amore per il pubblico.
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