12:41 pm, 24 Luglio 25 calendario

Le ombre della Storia Italiana al Pride Village con Casson, Chiavalin e Colombo

Di: Redazione Metrotoday
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Il Pride Village 2025, conosciuto per il suo impegno sociale e culturale, ha ospitato un evento unico dedicato alla riflessione su alcuni dei capitoli più controversi della storia italiana del secondo dopoguerra. Con una tavola rotonda intitolata “Dagli accordi di Yalta a Tangentopoli”, il dibattito ha visto la partecipazione di due figure chiave della giustizia italiana: Gherardo Colombo e Felice Casson.

Gherardo Colombo, noto per il suo ruolo nell’inchiesta Mani Pulite negli anni ’90, ha contribuito a svelare un vasto sistema di corruzione politica, segnando la fine della Prima Repubblica. Felice Casson, ex magistrato e senatore, ha riaperto il caso della strage di Peteano del 1972, portando alla luce il coinvolgimento di settori devianti dello Stato e legami con trame più ampie, spesso celate dietro il “segreto di Stato”.

A guidare il confronto è stato Mario Chiavalin, organizzatore dell’evento e regista impegnato da anni nel racconto delle zone d’ombra della Repubblica. Conosciuto per il documentario “La loggia occulta – Democrazia a rischio”, premiato allo Starlight International Cinema Award della Mostra del Cinema di Venezia, Chiavalin ha stimolato una riflessione intensa sulla continuità dei poteri invisibili e sull’erosione della sovranità democratica.

L’incontro è iniziato con la proiezione di estratti dai lavori di Chiavalin, tra cui i docufilm “La loggia occulta” e “Giuseppe Taliercio – Il delitto perduto”, dedicato al dirigente del Petrolchimico Montedison sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1981. Questo lavoro rilegge quella tragica vicenda non solo come un episodio emblematico degli “anni di piombo”, ma anche come un monito sulla responsabilità della memoria.

Il pubblico, composto in gran parte da giovani, ha partecipato attivamente al dibattito, affrontando le tappe critiche del secondo Novecento italiano, dalla dottrina Truman alle stragi impunite e alla rete occulta della loggia P2. Colombo ha messo in evidenza la figura di Licio Gelli, il gran maestro della loggia, sottolineando come per lui “la democrazia era una malattia da estirpare”.

Tra i momenti salienti della serata, Chiavalin ha ricordato come l’Italia, nel passaggio tra la fine della Seconda guerra mondiale e le tensioni interne, abbia vissuto una trasformazione incompiuta. Ha affermato: “Dopo le elezioni del ’45, il Popolo era diventato cittadino; ma con le stragi degli anni ’70, durante le strategie della tensione, il Popolo è tornato suddito”.

Casson e Colombo hanno anche evidenziato il coraggio di figure come Aldo De Gasperi, che rifiutò l’appoggio militare degli Stati Uniti in un momento cruciale per la sovranità nazionale, e il lavoro di Tina Anselmi, presidente della Commissione d’inchiesta sulla P2.

Un passaggio toccante ha riguardato la strage di Peteano, che costò la vita a tre carabinieri. Chiavalin ha condiviso la sua esperienza personale: “Io ero un carabiniere e quella scena la porto ancora negli occhi. L’autobomba esplose nel 1972, ma solo anni dopo si comprese il ruolo deviato di alcuni apparati nel coprire i responsabili”.

L’incontro si è concluso con un confronto aperto con il pubblico e la presentazione di un nuovo progetto in fase di realizzazione: “Omissis – Segreti di Stato”, un’inchiesta multimediale a firma congiunta di Chiavalin, Casson e Colombo, che intende esplorare le principali stragi italiane e il ruolo spesso opaco dei servizi di sicurezza.

Chiavalin ha sottolineato che “la P2 e la massoneria non rappresentano in assoluto un male”, ricordando come Gelli fosse il primo a unire i poteri industriali, comunicativi e politico-militari, rendendosi così pericoloso. “La storia del dopoguerra è una trama di omissioni, depistaggi e silenzi”, ha concluso Chiavalin, esortando i giovani a interessarsi alla storia recente dell’Italia: “Raccontarla alle nuove generazioni non è solo un atto di verità, ma anche un dovere civile”.

Questo incontro ha rappresentato un prezioso momento di impegno civile e divulgazione, offrendo una lettura critica del nostro passato recente. Il Pride Village ha saputo integrare questo evento come parte fondamentale del suo progetto culturale, dimostrando che i diritti si difendono anche coltivando la memoria.

24 Luglio 2025 ( modificato il 28 Luglio 2025 | 12:48 )
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