3:28 pm, 22 Luglio 25 calendario

Proroga di 30 giorni per l’offerta di UniCredit su Banco BPM

Di: Redazione Metrotoday
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La Consob ha annunciato una proroga di 30 giorni per l’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) di UniCredit su Banco BPM, originariamente prevista per scadere il 23 luglio. Questa decisione arriva in un momento critico, aumentato anche dall’intervento del governo italiano attraverso il meccanismo del Golden Power, che impone requisiti specifici per proteggere gli interessi strategici del paese.

La questione ha sollevato l’attenzione della Commissione Europea, la quale ha inviato una lettera all’Italia riguardo al decreto del 18 aprile 2025, che stabilisce obblighi per l’entità risultante dalla fusione. Secondo l’Unione Europea, tali obblighi potrebbero violare l’articolo 21 del Regolamento UE sulle concentrazioni, oltre ad altre norme europee.

L’Italia, consapevole della situazione, ha già comunicato l’intenzione di fornire chiarimenti dettagliati in risposta alla Commissione, mostrando apertura al dialogo. Tuttavia, UniCredit ha espresso la propria contrarietà all’uso del Golden Power, in seguito alla decisione del Tar del Lazio che ha parzialmente annullato il decreto.

In un contesto di concorrenza, la Commissione Europea ha approvato l’operazione il 19 giugno 2025, stabilendo condizioni specifiche. Il decreto italiano, che impone requisiti a UniCredit per completare l’acquisizione di Banco BPM, è giustificato dalla normativa nazionale che consente l’esame degli investimenti in settori strategici, come quello bancario, quindi il ricorso al Golden Power.

L’Unione Europea consente agli Stati membri di adottare misure per proteggere interessi legittimi in conformità all’articolo 21, paragrafo 4, del Regolamento sul Mercato Interno. Tuttavia, tali misure devono rispettare i principi di proporzionalità e non discriminazione. Questo obbligo è soggetto a scrutinio da parte della Commissione, per evitare la frammentazione del Mercato Unico.

La Commissione ha richiesto ulteriori informazioni all’Italia il 26 maggio 2025, per chiarire l’applicazione del decreto. La risposta dell’Italia, inviata l’11 giugno 2025, è stata esaminata con attenzione, con la conclusione preliminare che il decreto potrebbe non essere compatibile con le disposizioni europee.

La sicurezza pubblica è considerata un interesse legittimo, ma la Commissione ha osservato che la motivazione per giustificare le condizioni imposte è attualmente insufficiente. Pertanto, l’Italia è invitata a presentare osservazioni in merito. Palazzo Chigi ha confermato che il governo italiano risponderà in modo collaborativo e costruttivo, come già fatto in sede giurisdizionale, per garantire che le proprie posizioni siano riconosciute dai giudici amministrativi. La Commissione, a questo punto, esaminerà la risposta dell’Italia e le implicazioni della sentenza del tribunale italiano per determinare i prossimi passi.

 

22 Luglio 2025
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