Identificato il corpo di Emanuela Ruggeri: si indaga su una possibile overdose e un misterioso nascondiglio

Il corpo trovato in via del Mandrione a Roma appartiene a Emanuela Ruggeri, una donna di 32 anni scomparsa una settimana fa. La madre aveva lanciato un appello sui social, supportato anche dal presidente del Municipio IV, Massimiliano Umberti. Il riconoscimento della vittima è avvenuto attraverso i documenti e un tatuaggio.

Il cadavere, in stato avanzato di decomposizione, è stato scoperto intorno alle 19:20 nei pressi della stazione Casilina, e sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Polizia Scientifica. Una residente della zona ha raccontato di non aver notato nulla di strano nonostante passasse spesso per quella strada. Ha descritto l’area come un luogo dove molte persone dormono, ma ha escluso episodi di spaccio o consumo di sostanze stupefacenti.

I primi risultati dell’autopsia non hanno evidenziato fratture ossee che possano suggerire un’azione violenta. Tuttavia, la Procura ha aperto un fascicolo di indagine sulla morte, ipotizzando che possa essere riconducibile a un’overdose. La posizione del corpo, coperto da un materasso, ha sollevato sospetti: l’uomo che lo ha scoperto ha dichiarato che sembrava come se qualcuno volesse nascondere il cadavere.

La madre di Emanuela, Alessandra Loreti, ha espresso il suo dolore, affermando che sua figlia è stata “buttata come spazzatura“. Resta un mistero come Emanuela sia finita in quel luogo, a quasi 8 km da casa sua, e con chi abbia trascorso le sue ultime ore prima di scomparire il 14 luglio. I genitori sono convinti che qualcuno l’abbia portata lì, sottolineando che Emanuela non guidava e non avrebbe potuto arrivare da sola in una zona così remota.

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