5:04 pm, 16 Luglio 25 calendario

Cartier resiste ai dazi: vendite in crescita del 10% per Richemont

Di: Redazione Metrotoday
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Le vendite di Richemont, il colosso svizzero proprietario di Cartier, continuano a prosperare, grazie all’interesse dei consumatori facoltosi per i gioielli. Nonostante le preoccupazioni legate alle tensioni commerciali e geopolitiche, i marchi di punta del gruppo dimostrano una resilienza notevole, come evidenziato dal Financial Times.

Cartier e Van Cleef & Arpels trainano il fatturato

In particolare, Cartier e Van Cleef & Arpels, due dei marchi di gioielleria più prestigiosi del gruppo, hanno registrato un incremento delle vendite di oltre il 10% per il terzo trimestre consecutivo. Questo aumento rappresenta oltre due terzi dei ricavi totali, compensando il calo osservato nelle altre divisioni di Richemont.

Vendite trimestrali e performance settoriale

Escludendo le variazioni dei tassi di cambio, le vendite complessive del gruppo sono aumentate del 6% nei tre mesi fino alla fine di giugno rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo un fatturato di 5,4 miliardi di euro. Tuttavia, il settore degli orologi ha subito un calo del 7%, mentre i marchi di moda e accessori hanno visto una diminuzione dell’1%.

Jean-Philippe Bertschy, analista di Vontobel, ha commentato i risultati rassicuranti di Richemont, sottolineando che la forte crescita dell’azienda nel segmento della gioielleria rimane impressionante. Secondo lui, si stanno registrando “primi segnali di stabilizzazione” in Asia e in Cina, in particolare grazie all’importante vendita di orologi nella regione.

Andamento delle vendite per area geografica

Le vendite nelle Americhe, in Europa e in Medio Oriente sono aumentate tra l’11% e il 17%. Tuttavia, i ricavi nella regione Asia-Pacifico, dominata dal mercato cinese, sono rimasti invariati a tassi di cambio costanti. In Giappone, i ricavi sono diminuiti del 15% a causa della normalizzazione delle vendite dopo la crescita a doppia cifra dello stesso trimestre dell’anno precedente, quando il debole yen aveva attratto un elevato numero di turisti.

16 Luglio 2025
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