Brescia calcio: la storica società è fuori dal calcio professionistico

È ufficiale: il Brescia Calcio, dopo 114 anni di storia, è fuori dal calcio professionistico. La notizia è stata confermata questa mattina con un comunicato della FIGC, che ha deliberato di non ammettere la società di Massimo Cellino al campionato di Serie C. Secondo il comunicato, il club non ha soddisfatto i requisiti necessari per ottenere la licenza nazionale 2025/2026, non avendo adempiuto ai pagamenti di debiti e emolumenti.

Il Brescia ha accumulato una serie di inadempienze, tra cui il mancato versamento della tassa di iscrizione alla Serie C e il deposito della garanzia di 350 mila euro, necessaria per l’ammissione. Massimo Cellino, proprietario del club dal 2017, aveva tempo fino al 6 giugno per saldare parte degli otto milioni di euro di arretrati fiscali e altri pagamenti in ritardo. Inoltre, la società è stata penalizzata con otto punti, quattro da scontare nella stagione corrente e quattro nella prossima, a causa di violazioni amministrative.

Il Brescia Calcio ha una lunga e significativa storia nel calcio italiano, avendo disputato 23 stagioni di Serie A, con il miglior piazzamento ottenuto all’ottavo posto nella stagione 2000-2001. La maglia del Brescia è stata indossata da grandi nomi del calcio come Roberto Baggio, Alessandro Altobelli, Andrea Pirlo e Luca Toni, oltre a Pep Guardiola.

Questa chiusura segna un capitolo cruciale nella storia del calcio bresciano, ma già si profila un nuovo progetto sotto la guida di Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, che ha recentemente ricevuto il sostegno di A2A. Resta da vedere se Cellino presenterà resistenza riguardo allo stadio Rigamonti, con il termine per la restituzione dell’impianto fissato per domani alle 17. Il Comune ha già predisposto linee di indirizzo per una nuova assegnazione.