Microsoft taglia 9.000 posti: settore tech in crisi e ristrutturazione

Microsoft ha annunciato una nuova riduzione di 9.000 dipendenti, segnando la seconda ondata di licenziamenti per quest’anno, pari al 4% della sua forza lavoro. Questa decisione, riportata da Bloomberg e rapidamente diffusa sul web, è rappresentativa di un trend in atto nell’industria tecnologica statunitense, dove dall’inizio dell’anno si contano quasi 65.000 licenziamenti.
Le motivazioni alla base di questi tagli sono molteplici. Un portavoce di Microsoft ha dichiarato: “Continuiamo a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l’azienda e i team per il successo in un mercato dinamico”. Questo riflette l’evoluzione rapida delle mansioni e delle competenze richieste, sempre più dominate dall’intelligenza artificiale, che sta modificando il panorama lavorativo.
L’intelligenza artificiale non solo rende alcuni profili professionali meno utili, ma favorisce anche la crescita di nuove figure professionali. Tuttavia, la questione rimane: come bilanciare il saldo finale dei posti di lavoro in un contesto di cambiamento così marcato?
Il termine “mercato dinamico” indica la necessità di un’allocazione strategica delle risorse, portando inevitabilmente a considerare i tagli come una misura necessaria per mantenere l’equilibrio finanziario. Inoltre, l’incertezza generata dalle politiche commerciali, come i dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump, aggiunge un ulteriore strato di complessità all’intero settore.
Secondo il sito Layoffs, dal inizio del 2025, si registrano 63.823 licenziamenti nel settore tech, senza contare i 9.000 di Microsoft. Questi numeri mettono in evidenza una corsa continua per adattarsi alle esigenze del mercato. Tra le aziende che hanno effettuato tagli significativi ci sono nomi noti come Intel, che ha ridotto il 20% della sua forza lavoro (circa 22.000 persone), e Dell, che ha tagliato 12.000 posti. Anche grandi aziende come Meta, Salesforce e Amazon hanno subito riduzioni, con Meta che ha visto una diminuzione del 5% dei suoi dipendenti, pari a 3.600 posti.
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