Santa Olga di Kiev: la controversa figura di una santa

Parlare di Santa Olga di Kiev significa entrare in un racconto di vendetta, potere e redenzione. Sebbene il termine “malvagio” possa sembrare inappropriato per una figura canonizzata, le sue azioni hanno sollevato interrogativi morali. Dopo l’omicidio del marito Igor, Santa Olga intraprese una vendetta sanguinosa contro i Drevliani, gli assassini del suo consorte.
Quando le fu proposto di sposare il principe di questi ultimi, Olga si mostrò disposta a farlo, ma il suo piano era ben diverso. In un atto di brutalità, fece seppellire vivi gli ambasciatori che erano stati inviati per convincerla a sposare il loro principe. Poi, richiese i capi più influenti dei Drevliani, ingannandoli con una richiesta innocente di un bagno prima dell’incontro. Una volta dentro, li fece bruciare vivi.
Successivamente, presso la tomba del marito, uccise circa 5.000 Drevliani, dopo averli ubriacati per facilitare il suo attacco. L’assedio della città di Iskorosten stava diventando difficile, così Olga propose una resa, promettendo che non si sarebbe vendicata. I Drevliani, ingannati, accettarono di inviarle tre piccioni e tre passeri per ogni casa. Ma la vendetta di Olga non si era esaurita: attaccò a ogni uccello un pezzo di zolfo e infiammò i volatili, che tornarono nei loro nidi, incendiando così l’intera città.
Questa figura storica dimostra che anche i santi possono avere un lato oscuro. Sebbene le sue azioni possano sembrare terribili secondo i criteri moderni, la vita di Santa Olga di Kiev è un esempio di come la moralità possa cambiare nel tempo.
Alla fine, la sua conversione al cristianesimo e il suo pentimento la portarono a diventare la prima santa russa, un simbolo di redenzione e trasformazione.
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