Sergio Rubini al Social World Film Festival: «Napoli è stata un faro nella mia vita»

In occasione del Social World Film Festival, l’attore pugliese Sergio Rubini ha ricevuto il Golden Spike per celebrare i suoi 40 anni di carriera nel cinema, teatro e serie TV. Con la sua recente vittoria del premio Flaiano per la miglior regia per la serie “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, Rubini ha condiviso aneddoti toccanti e riflessioni sul suo rapporto con Napoli e sul valore della creatività.
«Da bambino, Napoli era un faro per me», ha dichiarato Rubini. «La guardavo con rispetto assoluto, amando la sua tradizione, la sua storia e la sua lingua. Quando ascoltai i dischi di Pino Daniele, fu un’epifania; sentivo che la musica parlava di me. Successivamente, la mia passione per il teatro mi ha portato ad approfondire la storia dei De Filippo, una famiglia che ha rivoluzionato il panorama teatrale italiano, superando la figura di Scarpetta».
Durante la giornata, Rubini ha tenuto una masterclass al cinema Aequa per i giovani studenti del festival, dove ha parlato della sua carriera e del legame con il padre, che lo ha incoraggiato a seguire la sua passione per la recitazione. «Sognavo di suonare in una rock band, ma quando ho visto un coetaneo suonare meglio di me, sono diventato disperato. Fu mio padre a propormi di recitare nella sua compagnia, e da lì è cominciato tutto».
Rubini ha dedicato il suo primo film da regista, “La stazione”, al padre, rivelando un rapporto complesso ma profondo. Ha anche condiviso esperienze con il grande Federico Fellini, sottolineando l’importanza di accettare i propri difetti: «Se somigli alle tue foto, significa che hai abbracciato chi sei davvero. È nei nostri difetti che ci distinguiamo».
Alla fine della serata, Rubini ha lasciato un messaggio ispiratore: «Imparate a fallire e cercate di essere autentici». La sua impronta in argilla, che sarà fusa in bronzo per il Wall of Fame a piazzale Siani, rappresenta non solo il suo contributo al mondo del cinema, ma anche il suo viaggio personale.
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