Report ARTE: Il 97% delle chiamate nel settore energia sono truffe telefoniche

L’allarmante report dell’ARTE – Associazione Reseller e Trader dell’Energia – rivela che il 97% delle telefonate ricevute dai cittadini da presunti operatori del settore energetico è una truffa. Questo dato inquietante è emerso durante una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, dove sono stati presentati i risultati di oltre 10.000 segnalazioni raccolte tramite il Portale Antitruffa, un’iniziativa che consente agli utenti di denunciare chiamate sospette o ingannevoli nel settore dell’energia. Questo strumento è stato sviluppato in collaborazione con importanti associazioni dei consumatori e dei call center, come Consumerismo, Assium, Assocontact, O.I.C. – Osservatorio Imprese e Consumatori e AssoCall.
Dall’analisi dei dati, si evidenzia un quadro preoccupante: quasi la metà delle chiamate ricevute, precisamente il 47,9%, proviene da soggetti che si spacciano per il fornitore attuale del cliente. Un ulteriore 15,7% delle chiamate proviene da call center che affermano di rappresentare altre aziende del mercato libero. Altri operatori fingono di essere distributori locali, rappresentanti dell’Autorità dell’energia, o di appartenere a inesistenti enti nazionali o associazioni a tutela dei consumatori. Solo il 3,5% delle comunicazioni può essere considerato autentico, provenendo da fornitori reali che presentano offerte genuine o cercano di riattivare clienti inattivi.
Secondo l’Associazione, queste statistiche rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più esteso. Molti cittadini, infatti, non segnalano le truffe per sfiducia, mancanza di consapevolezza o rassegnazione. Si sta consolidando un sistema fraudolento strutturato e sistemico, in cui si nascondono comportamenti illeciti che superano la semplice scorrettezza commerciale, configurandosi come reati penali. Le tre violazioni più comuni includono: il trattamento illecito di dati personali, truffe contrattuali con offerte deliberatamente fuorvianti, e nei casi più gravi, la sostituzione di persona, in cui il truffatore si presenta come l’attuale fornitore del cliente o come rappresentante di un ente pubblico.
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