7:37 pm, 15 Giugno 25 calendario

Achille Starace: il gerarca fascista e la sua fine controversa

Di: Redazione Metrotoday
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La storia di Achille Starace (Gallipoli, 18 agosto 1889 – Milano, 29 aprile 1945) merita un’attenta riflessione, poiché rappresenta uno dei capitoli più controversi del declino del regime fascista in Italia. Starace, per anni segretario del Partito Nazionale Fascista (PNF), non godeva della stima di Mussolini, che lo escludette progressivamente da qualsiasi incarico di rilievo.

Tra le sue invenzioni più celebri, l’Italia deve il saluto fascista, una sostituzione della tradizionale stretta di mano anglosassone, e l’uso del ‘voi’ in luogo del ‘lei’. Fu anche responsabile dei ‘sabati fascisti’, dei fervorini sui muri che esaltavano il Fascio, e di altre misure che contribuivano a un’immagine caricaturale del regime. La sua inclinazione a concentrarsi su aspetti più leggeri e ‘da operetta’ del Ventennio lo portò a distaccarsi dalle gravi responsabilità del fascismo, nonostante la sua adesione formale alla Repubblica Sociale Italiana (RSI).

La mattina del 29 aprile 1945, Starace uscì per una corsetta per le strade di Milano, ignaro della folla inferocita che si stava radunando in Piazzale Loreto, pronta a vendicare le atrocità del regime fascista. In quel contesto, Starace venne arrestato da alcuni partigiani, ai quali rispose in modo tranquillo: “Vado a prendere il caffè”. Condotto in un’aula del Politecnico, fu sommariamente processato e condannato a morte per fucilazione.

Dopo essere stato trascinato fuori dall’aula e caricato su un autocarro scoperto, subì una gogna pubblica, ricevendo insulti, sputi e lanci di sassi e feci. Giunto finalmente in Piazzale Loreto, dove i corpi di Mussolini e di altri gerarchi erano già stati appesi, Starace si trovò tra i cadaveri, esclamando: “Fate presto, invece di picchiare e di insultare un uomo che state per fucilare!“.

Prima di essere ucciso da un plotone di esecuzione, alzò il braccio per fare il saluto romano e gridò: “Viva il Duce, viva il Re!”, segnando così una fine tragica e controversa per un gerarca che, nonostante tutto, aveva cercato di mantenere un’immagine di fedeltà al regime.

15 Giugno 2025 ( modificato il 12 Giugno 2025 | 22:29 )
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