Erwin Rommel e la sua scelta finale: il dramma della morte e il legame con Manfred

La scelta tragica di Erwin Rommel: perché gli fu permesso di decidere come morire
A Erwin Rommel, il famoso generale tedesco, fu permesso di scegliere il modo della sua morte grazie al suo significativo servizio militare prestato in Africa, che gli conferì un certo prestigio e una forma di rispetto anche in un momento così drammatico. Questo privilegio di scelta si allineava con la decisione del figlio Manfred, che si trovò a vivere l’ultimo momento del padre in una situazione carica di tensione e tristezza.
Manfred, solo 15 anni, vide suo padre entrare nella stanza della madre con un volto pallido. Curioso e preoccupato, lo seguì. Rommel lo condusse nella sua stanza per parlare, rivelandogli: “Mancano ormai quindici minuti alla mia morte.” La gravità della situazione era palpabile. “Ho appena detto a tua madre che sarò morto tra quindici minuti”, aggiunse Rommel, consapevole del suo destino imminente.
Hitler aveva etichettato Rommel come un traditore e, per questo motivo, una guardia armata fu posta fuori dalla sua casa. Nonostante le circostanze, Rommel ricevette un’opzione che pochi avrebbero potuto immaginare: avvelenarsi o spararsi. I soldati, venuti dall’esterno, gli somministrarono il veleno che avrebbe rapidamente posto fine alla sua vita. “Se lo accetto pacificamente, hanno promesso di non fare del male alla mia famiglia o ai miei ufficiali,” spiegò Rommel, cercando di rassicurare il giovane Manfred.
Il ragazzo, visibilmente agitato, chiese: “Pensi che manterranno la parola data?” Rommel annuì, cercando di infondere un senso di calma. “Sì. I soldati proteggono questo segreto. I leader mi hanno chiesto di esortarvi a mantenere il silenzio su questa questione. Questa promessa non verrà mantenuta se qualcuno rivelerà questa informazione.”
Manfred, tuttavia, si arrabbiò. “Dobbiamo reagire!” Ma Rommel lo fermò con fermezza. “È inutile. La mia vita e la vita di tutti coloro che mi accompagnano andranno perdute se non li seguo. Morire da soli è l’esito preferibile.” Le sue parole rispecchiavano non solo il suo coraggio, ma anche una profonda comprensione della situazione in cui si trovava.
La tragica scelta di Erwin Rommel rappresenta un momento cruciale della storia, evidenziando non solo il peso del potere e della fedeltà, ma anche il profondo legame familiare che, in quei momenti finali, si dimostrò più forte di qualsiasi ideologia.
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