11:53 am, 13 Maggio 25 calendario

Gerard Depardieu condannato a 18 mesi di carcere sospesi per violenza sessuale

Di: Ugo Zito
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Un tribunale di Parigi ha dichiarato l’attore Gerard Depardieu colpevole di violenza sessuale in relazione a eventi avvenuti sul set del film del 2021 “Les Volets Verts”. La condanna prevede una pena di 18 mesi, sospesa, e si basa sulle accuse di due donne: una scenografa e un’assistente alla regia. Depardieu ha sempre sostenuto la sua innocenza.

Questo caso è stato considerato un test cruciale per il movimento post #MeToo, poiché mette in evidenza come la società francese e l’industria cinematografica stiano affrontando le accuse di molestie sessuali rivolte a figure di spicco. Durante la requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto la condanna di Depardieu, sottolineando l’importanza delle testimonianze delle vittime e la presenza di tre testimoni oculari che hanno confermato le aggressioni.

Il PM ha descritto le due donne come “in una situazione di inferiorità sociale” rispetto allo status di celebrità di Depardieu, evidenziando la sua condotta di negazione e incapacità di mettersi in discussione. Le richieste dell’accusa includevano anche il pagamento di una multa di 20.000 euro, il risarcimento delle parti civili, un trattamento psicologico obbligatorio e l’inserimento nella lista degli autori di reati sessuali.

Le avvocate delle querelanti hanno accusato Depardieu di essere un “predatore sessuale” e un “misogino”. Carine Durrieu Diebolt, legale dell’arredatrice di scena, ha denunciato un “sistema di impunità” che protegge una delle principali star del cinema francese. Claude Vincent, avvocato dell’altra querelante, ha descritto il comportamento di Depardieu sul set, sottolineando che “non puoi separare l’uomo dall’artista”, insistendo sulla sua natura misogina.

La pena massima prevista per le accuse mosse contro di lui è di cinque anni di carcere e una multa di 75.000 euro. Questo caso non solo segna un importante passo nel processo di responsabilizzazione delle celebrità, ma pone anche interrogativi sul trattamento delle donne nell’industria cinematografica.

13 Maggio 2025
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