CREATORI DELLA MATERIA – Guardiani dello Spirito

La scienza avanza a un ritmo che un tempo sembrava riservato ai sogni. Creiamo organi artificiali, coltiviamo tessuti in laboratorio, e l’intelligenza artificiale già concepisce umanoidi che simulano emozioni, linguaggio e ragionamento. In un futuro non troppo lontano, forse saremo capaci di produrre corpi umani completi, modellando la carne e l’osso come dei di un nuovo Olimpo tecnologico. Ma di fronte a questo progresso, una domanda persiste, irriducibile: l’uomo può creare la vita, o solo replicare la struttura che la contiene?
Se un giorno l’ingegneria biomedica ci permetterà di generare corpi umani perfetti, programmati per resistere al tempo e alla malattia, avremo realmente creato qualcosa di nuovo, o solo dominato l’arte di imitare la biologia? L’intelligenza artificiale può simulare il pensiero, ma può generare una coscienza che trascenda la sua stessa programmazione? Possiamo costruire una macchina che sogni, che tema la morte, che si incanti al tramonto non perché sia stata programmata per questo, ma perché sente?
La frase “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Genesi 1:26) acquista una nuova dimensione in questo contesto. Cosa significa essere a immagine di Dio? Se prendessimo questo passo letteralmente, la scienza potrebbe un giorno rivaleggiare con il Creatore. Ma se comprendiamo che la somiglianza con Dio non è nella forma, ma nell’essenza, percepiamo la distinzione: l’uomo modella il corpo, ma non può infondergli ciò che lo rende eterno.
La tecnologia ci darà potere sulla materia, ma mai sullo spirito. Ciò che viene da Dio è inattingibile dalla decomposizione del tempo, mentre tutto ciò che è fatto dall’uomo porta con sé il segno della transitorietà. Possiamo costruire corpi indistruttibili, ma possiamo dare loro un’anima? Possiamo concepire esseri che non solo esistano, ma che contemplino il proprio esistere?
Se il destino della scienza è imitare la creazione, forse il destino dello spirito è ricordare che la sua origine non è nella carne, ma in ciò che non potrà mai essere prodotto in laboratori o circuiti di silicio. L’uomo può fabbricare corpi, ma la scintilla dell’eternità appartiene a Dio.
Mauro Falcão, scrittore brasiliano
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