Addio Papa Francesco: il primo Consumatore Coerente

Il mondo contemporaneo è dominato da un modello di consumismo sfrenato, alimentato dal marketing aggressivo delle multinazionali senza alcuna etica e da un’economia lineare che sacrifica l’ambiente e la giustizia sociale sull’altare del profitto ad ogni costo e in ogni segmento di consumo. In questo scenario, la voce di Papa Francesco si erge come un faro di speranza, un invito a riscoprire la sobrietà e la responsabilità di un consumo responsabile.
Foto di Luigi Gabriele Luigi Gabriele Invia Email 24 Aprile 2025 2 minuti di lettura Credits Repubblica.it https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2015/06/22/foto/dalla_ford_focus_alla_fiat_doblo_le_auto_pop_di_papa_francesco-117441521/1/ Non abbiamo più tempo, i dati climatici ce lo dicono, e tutto è dipeso non dalla semplice antropizzazione del Pianeta, ma dal mondo in cui l’uomo contemporaneo è stato educato ad un consumismo scellerato e senza alcuna logica, tra benefici ed effetto.
Per noi consumeristi, l’immagine di un Papa con una Ford Focus 1.5 rappresenta forse il lascito più significativo di questo pontificato. Abituati come siamo a combattere quotidianamente contro l’impennata dei prezzi dei carburanti, delle materie energetiche, e l’inflazione delle materie prime, vedere un uomo che ha predicato la sobrietà e uno stile di consumo più consono ai tempi, pur essendo a capo dell’istituzione più potente e autorevole del pianeta, ci appare quasi un sogno. Un sogno che contrasta nettamente con chi, invece, promuove il ‘drill baby drill’ e il consumo a ogni costo.
Francesco ha segnato una svolta epocale, diventando il primo pontefice a incarnare e promuovere un consumismo consapevole e sostenibile. Le sue scelte di vita, apparentemente semplici, sono messaggi potenti: l’auto modesta, l’abbigliamento essenziale, la residenza in un convento anziché nel palazzo papale. Ogni gesto è una critica silenziosa al lusso ostentato e un richiamo alla condivisione.
L’enciclica “Laudato si’” rappresenta il pilastro del suo pensiero. In questo documento, Francesco denuncia con forza l’economia dello scarto, il paradigma tecnocratico e l’interconnessione tra crisi ambientale e sociale. Egli ci invita a un’ecologia integrale, che riconosca la dignità di ogni persona e la sacralità del creato.
I suoi discorsi e appelli risuonano come un monito per i leader politici ed economici. Francesco li ha esortati a promuovere un’economia sferica, a garantire la giustizia sociale e a considerare l’impatto delle loro azioni sull’ambiente. Le multinazionali sono chiamate a una responsabilità etica, a superare la logica del profitto a breve termine per abbracciare una visione di lungo periodo, che tuteli il bene comune.
L’impatto del suo messaggio è innegabile. Il dibattito globale sulla sostenibilità ha trovato in Francesco un alleato potente, una voce che risuona al di là dei confini religiosi. Tuttavia, il suo messaggio è del tutto inascoltato. Le resistenze al cambiamento sono forti, e la cultura del consumismo è profondamente radicata.
Come presidente di Consumerismo No Profit, ritengo che il lascito di Papa Francesco sia stato di fondamentale importanza. Il suo appello a un consumismo consapevole ed etico è sebbene inascoltato un invito a riscoprire la nostra umanità, a liberarci dalla schiavitù dei beni materiali e a costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.
Le sfide sono enormi, ma la speranza è viva. Papa Francesco ci ha indicato la strada, ora tocca a noi percorrerla. La nostra preghiera ed auspicio, è che le tante delegazioni di decisori che assisteranno al suo funerale, si confessino prima e che per una volta si inginocchino davanti al primo esempio di CONSUMATORE COERENTE.
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