Espulsione di Mahmoud Khalil dagli USA: Amnesty International condanna la decisione

Negli Stati Uniti, la decisione di procedere con l’espulsione di Mahmoud Khalil ha scatenato una dura condanna da parte di Amnesty International. Justin Mazzola, ricercatore dell’organizzazione negli USA, ha definito la decisione come “terribile” e una violazione dei diritti umani.
Secondo Mazzola, la decisione della corte invia un messaggio inquietante a tutti i residenti degli Stati Uniti, sottolineando come, sotto l’amministrazione Trump, la libertà di espressione sia considerata un privilegio per pochi e non un diritto garantito per tutti.
Amnesty International critica aspramente l’utilizzo delle espulsioni di massa come strumento per reprimere il dissenso e punire attivisti che denunciano le violazioni dei diritti umani, inclusi i crimini di guerra e il genocidio perpetrati contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata.
L’organizzazione ha evidenziato la persecuzione continua di studenti e migranti, con tentativi di silenziare le loro voci e arresti arbitrari che li espongono a condizioni carcerarie crudeli, senza alcuna garanzia procedurale.
Amnesty International sottolinea inoltre l’importanza delle università come luoghi di apprendimento e di libera espressione, esortando a proteggere studenti e docenti che desiderano esprimere le proprie opinioni senza temere ritorsioni da parte dell’amministrazione Trump.
Nonostante la detenzione di Khalil e le dure condizioni imposte dalle autorità di immigrazione, Amnesty International ribadisce che egli è legalmente residente negli Stati Uniti e ha diritto alla libertà di espressione, riunione pacifica e a un giusto processo, diritti che spettano a tutti, indipendentemente dallo status migratorio.
L’organizzazione si impegna a difendere strenuamente Khalil e tutte le persone colpite ingiustamente dalle politiche razziste dell’amministrazione.
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