4:14 pm, 28 Marzo 25 calendario

Padre Georg: i misteri del Vaticano

Di: Redazione MetroToday a cura di ACS
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Vogliamo parlarvi di quei fatti che sconvolgono la vita millenaria della Chiesa, i suoi lati oscuri, le lotte e le faide interne, i barbari episodi del passato strettamente connessi con il presente, il futuro e le profezie ancestrali, i veggenti, i Santi, i Papi, gli episodi mai chiariti,

volutamente lasciati nel dimenticatoio dei secoli, fatti inquietanti che opportunamente riletti e rivelati, lasciano tanti Interrogativi. A voi il delicato compito di scegliere e discernere tra la Fede e …

I Misteri del Vaticano

“Il Corvo del Vaticano”

Il presagio appare ora chiaro in tutta la sua trasparenza interpretativa: nel 2014, le due colombe innocenti rilasciate dal Pontefice per invocare a Dio la serenità e che furono attaccate e brutalmente ghermite da un Corvo, non sono altro che la rappresentazione dei due Papi, il Papa emerito Joseph Ratzinger e il Papa in Cattedra, Bergoglio.

colomba colpita da corvo

Papa Francesco ha deciso ora di fare chiarezza su quanto accaduto attorno al suo predecessore, il Papa emerito Benedetto XVI.

Il Pontefice ha rivelato come attorno a Joseph Ratzinger si fosse creato un cerchio magico che sembrava controllarlo da vicino. Ha spiegato che Benedetto XVI era quasi tenuto in una sorta di custodia, senza arrivare a definirlo prigioniero o incarcerato, ma comunque con una libertà limitata.

Un esempio eloquente di questo controllo era la situazione in cui, se il Papa emerito voleva fare una chiamata al suo ex segretario, monsignor Josef Clemens, poteva farlo solo se don Georg Gaenswein non era presente nella stanza.

Questa rivelazione getta una nuova luce sulla vita del Papa emerito e sulla sua situazione negli ultimi anni. Papa Francesco sembra voler togliersi qualche “sassolino dalle scarpe“, portando alla luce dinamiche poco note e aprendo un dibattito sulla gestione del potere all’interno della Chiesa.

Era evidente che la convivenza dei due Papi non è mai stata facile, anche se – ad essere onesti – nei dieci anni di coabitazione forzata, il loro rapporto personale è sempre stato caratterizzato da fratellanza e reciproca amabilità.

Tuttavia, le tensioni, in diversi momenti, erano destinate a emergere ciclicamente, e forse non è un caso che Padre Georg Gaenswein sia stato estromesso senza alcun incarico curiale.

Sono rimasto scioccato e senza parole,” ha detto Don Georg, che è stato poi spedito in Germania senza una posizione specifica. Tanto che ancora oggi è alla ricerca di un ruolo, sperando in una riconsiderazione da parte di Francesco.

don georg gaenswein
L’emerito Papa Benedetto XVI è intervenuto sempre a difesa di Papa Francesco, mettendo così fine alle critiche provenienti da una fazione che evidentemente non approva le innovazioni introdotte dal Pontefice attuale.

Verso don Georg Gaenswein, Francesco ha espresso parole molto dure, accusandolo di mancare di nobiltà e umanità. In particolare, ha lamentato la decisione di Gaenswein di pubblicare dopo la morte di Ratzinger il suo libro di memorie, “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”, contenente critiche nei confronti di Papa Francesco.

Papa Francesco ha descritto questa scelta come fonte di grande dolore, soprattutto per l’uscita del libro nel giorno del funerale di Ratzinger, mettendo in discussione la veridicità delle affermazioni.

Don Georg Gaenswein, a sua volta, ha risposto senza mezzi termini, raccontando episodi in cui Papa Francesco avrebbe causato dispiaceri a Benedetto XVI, come nel caso della rimozione dei provvedimenti sulla Messa recitata in latino. Ha poi menzionato il momento in cui Francesco ha revocato a Gaenswein il ruolo di Prefetto della Casa Pontificia, relegandolo al Monastero per assistere meglio l’anziano Ratzinger.

Questo scambio di accuse e difese tra i vari protagonisti della Chiesa cattolica mette in luce tensioni interne e divergenze di opinioni che vengono alla luce in modo pubblico e controverso.

Con la morte di Benedetto XVI si è certamente aperta una nuova fase del pontificato attuale, libera ormai da una presenza ingombrante e autorevolissima. Papa Bergoglio sta accelerando le riforme senza temere le fronde interne che all’epoca trovavano riferimenti al Monastero. Persino il convento nel quale ha vissuto Ratzinger nel frattempo è stato ristrutturato e dall’Argentina sono state chiamate alcune suore con il compito di pregare per l’unità della Chiesa.

Altre frecciate, da parte di Papa Francesco, sono andate alla gestione dei funerali dell’Emerito, con veglie notturne di folle in preghiera davanti alla salma del defunto adagiato su un catafalco a San Pietro. In quei giorni in tutt’Italia le bandiere erano a mezz’asta in segno di rispetto ma non in Vaticano.

Bergoglio il suo funerale se lo immagina totalmente diverso, più semplice, normale, per esempio senza veglie e con il suo corpo direttamente nella bara. Anticipa che sta rivedendo il rituale funebre eliminando particolari ridondanti. «I Papi devono essere velati e sepolti come qualsiasi figlio della Chiesa. Con dignità, come qualsiasi cristiano, e non sopra cuscini. Quando sarà finito mi porteranno a Santa Maria Maggiore. Ho molta devozione per quella basilica già prima di essere Papa. Lì è già tutto pronto». L’Esquilino, ha ricordato, è l’area in cui venivano sepolti gli schiavi e i poveri

 

28 Marzo 2025 ( modificato il 3 Aprile 2025 | 11:01 )
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