Repressione in Turchia: Amnesty International denuncia il massiccio aumento degli arresti

Il 19 marzo, oltre 80 persone, inclusi il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, sono stati arrestati in indagini su presunti casi di “corruzione” e “terrorismo” che coinvolgono un centinaio di sospettati. Questa escalation della campagna repressiva include anche mandati di arresto per i presidenti dei municipi di Şişli e Beylikdüzü, quattro giorni di divieto totale di proteste e restrizioni sull’accesso a X, YouTube, Instagram e TikTok. Inoltre, sono state sospese le linee della metropolitana di Istanbul e chiuse le strade del centro della città.
Amnesty International ha condannato queste azioni come un grave attacco alla libertà di espressione e al dissenso pacifico. Dinushika Dissaayake, vicedirettrice di Amnesty International per l’Europa, ha sottolineato che questi arresti e restrizioni rappresentano un’escalation preoccupante contro gli oppositori e un ulteriore soffocamento dei diritti civili fondamentali.
Ekrem İmamoğlu, sindaco di Istanbul, ha subito anche l’annullamento della sua laurea, requisito per la candidatura alla presidenza della Turchia. Questo avvenimento ha sollevato preoccupazioni sul futuro delle elezioni presidenziali e sullo stato dei diritti umani nel paese.
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