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La proposta di riarmo dell’Unione Europea presentata oggi dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sta generando discordia all’interno del panorama politico italiano. Mentre alcuni esponenti come Tajani applaudono il piano, altri come Schlein e Conte lo criticano apertamente.
Il piano in cinque punti di von der Leyen include l’attivazione della clausola nazionale di salvaguardia e prevede investimenti nella difesa per un totale di 150 miliardi di euro, oltre alla mobilitazione di circa 800 miliardi di euro per la difesa dell’UE. Tuttavia, la proposta non trova consenso tra tutti i partiti italiani.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, esprime chiaramente la sua opposizione al piano di riarmo, sottolineando che ciò che serve all’Unione Europea è una difesa comune e non il riarmo nazionale. Schlein critica il piano di von der Leyen per mancare di un chiaro indirizzo politico verso una difesa comune e per concentrarsi invece sul riarmo nazionale dei singoli paesi membri.
Schlein sottolinea che la vera necessità è un piano di investimenti comuni per l’autonomia strategica dell’UE, che includa cooperazione industriale, coesione sociale, transizione ambientale e digitale, sicurezza energetica e difesa comune. Secondo la segretaria del PD, il piano della Commissione Europea potrebbe rischiare di diventare solo un riarmo nazionale anziché promuovere una vera difesa comune europea.
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