Riforme e Innovazioni nel settore farmaceutico: l’impatto della convenzione con il Ssn

Il 2024 è stato un anno di grandi cambiamenti e riforme per le farmacie italiane, con la firma di importanti accordi che hanno avviato un percorso di trasformazione nel settore. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le iniziative hanno avuto esito positivo come previsto. La vigilanza e la costanza saranno fondamentali per guidare il nostro impegno nel corso del 2025.
Un esempio lampante di questo è rappresentato dalla firma della Convenzione con il Ssn, attesa da ben 26 anni. Questo evento, la cui conclusione felice era tutt’altro che scontata, mette in luce l’importanza del tempo nel contesto politico.
Da un lato, il lungo periodo senza un accordo evidenzia l’indifferenza istituzionale subita dalle farmacie in passato. Dall’altro, i tempi rapidi dell’ultimo round negoziale mostrano come, dopo la pandemia, la considerazione per le farmacie territoriali sia radicalmente cambiata.
Gli accordi della Convenzione rappresentano le vittorie di Assofarm in molte battaglie storiche, dall’implementazione della farmacia dei servizi all’utilizzo del dossier farmaceutico, fino alla valorizzazione della distribuzione per conto dei farmaci A-PHT.
Questo avvenimento storico è seguito rapidamente da un’altra svolta epocale. Non è passato molto tempo dall’abbandono del modello basato sulla percentuale sul prezzo del farmaco a favore di un sistema misto di quote fisse e variabili, in linea con le pratiche più avanzate in Europa.
Oggi, la riforma del settore farmaceutico è una realtà concreta. I progressi finora compiuti, soprattutto confrontati con il passato, sono davvero significativi.
Tuttavia, i risultati ottenuti finora non corrispondono a tutti gli obiettivi prefissati. La nuova remunerazione, ad esempio, non è ancora ottimale e potrebbe non produrre tutti gli effetti positivi sperati sulle farmacie e sul Ssn. Sarà fondamentale monitorare attentamente gli effetti reali che questo processo avrà nel breve e medio termine.
Anche il dossier sulla Farmacia dei Servizi presenta diverse incognite, con un crescente interesse da parte delle Regioni ma anche con opposizioni da vari attori del settore sanitario.
Infine, rimane aperto il dibattito sulla carenza di farmacisti. La proposta dell’Assistente del Farmacista, basata su esperienze di successo in altri paesi europei, non ha ottenuto le risposte sperate. Un confronto costruttivo e credibile sarà necessario per affrontare questa sfida.
Se il 2024 ha gettato basi solide per il futuro, il 2025 sarà dedicato al completamento delle riforme in corso. Assofarm continuerà a seguire il suo percorso, mantenendo l’identità sociale che contraddistingue le Farmacie Comunali. La Nuova Remunerazione potrà evolversi solo attraverso una maggiore valorizzazione delle attività dispensative, mentre la Farmacia dei Servizi dovrà essere vista come un’opportunità di collaborazione tra tutti gli attori della sanità territoriale.
Luca Pieri, Presidente di Assofarm
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