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1:21 pm, 10 Dicembre 24 calendario
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La sfida del consumo di suolo

Di: Alessandra Puzzo
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Il consumo di suolo in Italia continua a rappresentare una sfida critica, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. Secondo il rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), l’effetto spugna, ovvero la capacità del terreno di assorbire e trattenere acqua, ha un costo annuo stimato di oltre 400 milioni di euro per il Paese.

Nonostante una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti, il consumo di suolo rimane elevato, con circa 20 ettari persi ogni giorno, superando la media decennale. Questa continua avanzata ha conseguenze dirette sulla perdita dei servizi ecosistemici, come la diminuzione della qualità dell’habitat, la perdita di produzione agricola e la compromissione della regolazione del clima.

La cementificazione di oltre 21.500 km2 nel 2023, di cui l’88% su suolo utile, evidenzia un’ulteriore impermeabilizzazione del territorio. La cancellazione del suolo ormai irreversibile con nuove impermeabilizzazioni permanenti ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente. Il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei comuni classificati come urbani, secondo le normative europee sulla ripristino della natura.

Le regioni con i maggiori incrementi nel consumo di suolo includono Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Campania, Piemonte e Sicilia. La logistica rappresenta un settore trainante di questa crescita, con un aumento significativo delle superfici dedicate all’indotto produttivo e industriale, soprattutto nel Nord Italia.

Le perdite economiche dovute al consumo di suolo non sono trascurabili, con un impatto stimato tra 7 e 9 miliardi di euro annui considerando il periodo dal 2006 al 2023. È importante affrontare con urgenza questa problematica per preservare il capitale naturale del Paese e garantire uno sviluppo sostenibile per le generazioni future.

10 Dicembre 2024 ( modificato il 14 Dicembre 2024 | 13:23 )
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