Politica
5:09 pm, 22 Settembre 24 calendario
4 minuti di lettura lettura

La verità sui rapporti tra Dalla Chiesa e Andreotti: un’intreccio di rispetto e fiducia

Di: Ugo Zito
condividi

Dopo le dichiarazioni della figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rita, ospite del programma televisivo “Tango” su Raidue, con un chiaro riferimento a Giulio Andreotti in relazione alla morte del padre a Palermo, avvenuta il 3 settembre 1982 in un agguato mafioso, interviene Stefano, figlio di Andreotti. Nel corso di un’intervista con AdnKronos, Stefano commenta: “Non è la prima volta che si accusa mio padre per quel delitto, il fratello della deputata ha sempre sostenuto queste teorie fin dagli anni ’80, e ora anche la sorella torna su questa linea. Alcune persone non hanno mai accettato le sentenze di assoluzione per mio padre, pronunciate a Palermo e Perugia.” Andreotti opta per una strategia di difesa amichevole, preferendo condividere ciò che sa anziché intraprendere azioni legali. “Dalla Chiesa assumerà le proprie responsabilità, ma anche se ci fosse motivo per un’azione legale, non la intraprenderemo. Questo era lo stile di mio padre, non ha mai intentato cause a nessuno.”

Rita Dalla Chiesa ha scelto di non fare nomi, pur lasciando intendere a chi si stesse riferendo, per rispetto verso i familiari coinvolti: “Fortunatamente ha mostrato rispetto”, ironizza il figlio di sette volte premier italiano, “altrimenti non so cosa sarebbe emerso. Devo sottolineare che se parliamo di rispetto familiare, mio padre lo ha dimostrato effettivamente nei confronti della loro famiglia.” Stefano Andreotti rivela che il padre avrebbe potuto rivelare dettagli sulla vita del figlio di Dalla Chiesa, il sociologo Nando, durante gli anni di contestazione politica della sinistra, ma ha sempre scelto di mantenere riservatezza su tali argomenti.

Andreotti junior menziona un episodio che coinvolge il giornalista Luigi Bisignani, avvenuto negli uffici di San Lorenzo in Lucina nei primi anni ’80, durante un incontro emotivo tra Dalla Chiesa e suo padre, in cui il generale si confidò riguardo ai suoi problemi familiari con il figlio. Questo tema, relativo ai rapporti tra Andreotti e Dalla Chiesa, è stato oggetto di analisi da parte di storici e giornalisti, con ipotesi su presunti contrasti tra i due, specie in relazione al caso Moro. Stefano Andreotti smentisce tali ipotesi, affermando che i rapporti tra i due sono sempre stati positivi e duraturi nel tempo.

“Mio padre aveva grande fiducia nel generale, lo nominò a capo del nucleo speciale anti-terrorismo, consentendogli di ottenere risultati significativi contro le Brigate Rosse”, afferma Stefano. Dopo il ’79, Giulio Andreotti si allontana dalla politica per poi rientrarvi nel ’83 come ministro degli Esteri nel governo Craxi. Stefano sottolinea che prima dell’omicidio del generale, avvenuto nel ’82, Dalla Chiesa e suo padre si incontravano a Roma per confrontarsi e scambiarsi idee in un clima di reciproca stima.

“Mio padre consigliò a Dalla Chiesa di non accettare incarichi a Palermo come Prefetto, ma di richiedere maggiori poteri per coordinare la lotta alla criminalità non solo in Sicilia, ma anche in altre regioni del Sud, come la ‘ndrangheta in Calabria e la camorra in Campania.” Dopo soli 100 giorni da Prefetto a Palermo, il generale fu ucciso in un agguato a via Carini. Stefano racconta che suo padre fu profondamente colpito da quella tragedia e, sebbene non partecipò ai funerali, inviò un commosso telegramma di condoglianze al fratello del generale. Stefano e sua sorella Serena hanno curato un’edizione critica dei diari di Giulio Andreotti negli anni passati.

Tuttavia, resta celebre la battuta di Andreotti in merito alla sua assenza ai funerali di Dalla Chiesa, quando disse di preferire i battesimi. Stefano riconosce che è stata una battuta infelice, ma sottolinea che non rifletteva il vero pensiero del padre. Stefano preferisce ricordare le parole di fede e innocenza contenute nelle lettere lasciate da Andreotti ai figli prima della sua morte nel 2013.

Fonte Adnkronos

22 Settembre 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA