1:38 pm, 20 Luglio 25 calendario

“Resuscita” dopo 30 minuti: un caso “sindrome di Lazzaro” a Tarquinia

Di: Redazione Metrotoday
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Un incredibile episodio si è verificato a Tarquinia, dove un uomo di 78 anni, dichiarato morto dopo due infarti, si è risvegliato nell’ambulanza 30 minuti dopo la cessazione delle manovre rianimatorie. Questo raro fenomeno, noto come “sindrome di Lazzaro”, ha sorpreso i medici e sollevato interrogativi sulla morte apparente e sui protocolli di rianimazione.

L’anziano, originario della Libia, ha accusato un grave malore nella sua abitazione il 18 luglio, e i soccorritori del 118 hanno tentato a lungo di rianimarlo. Dopo due arresti cardiaci e oltre mezz’ora di tentativi, i medici hanno constatato il decesso e interrotto le manovre di rianimazione. Il corpo è rimasto nell’ambulanza in attesa del carro funebre, mentre l’eliambulanza Pegaso, inizialmente allertata, è stata rimandata. In un colpo di scena, l’uomo ha riaperto gli occhi e ha chiesto delle sue figlie, portando i soccorritori a riprendere immediatamente le operazioni e trasferirlo in ospedale, dove ora è ricoverato in condizioni stabili.

Durante l’intervento, si è verificato anche un incidente: un carabiniere, intervenuto per supportare le operazioni di soccorso, è stato morso dal cane dell’anziano mentre il personale veterinario cercava di metterlo in sicurezza. Il militare è stato trasportato in ospedale, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

La “sindrome di Lazzaro”, o ritorno spontaneo della circolazione (ROSC), è un fenomeno medico raro in cui un paziente riprende le funzioni vitali dopo la cessazione delle manovre rianimatorie. I primi casi documentati risalgono agli anni Ottanta, con circa 65 episodi simili registrati in tutto il mondo. Secondo gli esperti, il fenomeno non è miracoloso, ma è il risultato di complesse dinamiche fisiologiche ancora oggetto di studio.

Le spiegazioni mediche riguardano fattori come la ventilazione meccanica e l’effetto ritardato dei farmaci somministrati durante la rianimazione. L’aria intrappolata nei polmoni può impedire al cuore di funzionare correttamente e, quando la ventilazione si interrompe, la pressione può ridursi, consentendo la ripresa della circolazione. In alcuni casi, l’adrenalina somministrata può impiegare tempo a raggiungere il cuore, e squilibri metabolici possono auto-correggersi, riattivando il ritmo cardiaco.

Il caso di Tarquinia, per la durata eccezionale dell’assenza di segni vitali, rappresenta un’eccezione alla media clinica finora osservata e pone nuove domande sulla cautela necessaria nei protocolli di rianimazione.

20 Luglio 2025
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