Bufera su Schlein dopo Grillo: D’Amato si dimette dall’Assemblea Pd
Il Pd torna di nuovo nella bufera dopo le parole di Beppe Grillo in piazza e la decisione della segretaria Elly Schlein di presenziare al corteo del M5S, dal quale è partita una decisa invettiva anti Nato.

La prima netta reazione è arrivata dall’ex assessore alla sanità della giunta Zingaretti, Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra alle ultime elezioni nel Lazio, che si è dimesso dall’Assemblea nazionale del Pd: «Brigate e passamontagna anche no. E’ stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5 stelle, non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per una alternativa ai sovranisti e ai populisti», ha scritto D’Amato sui social.
Ma non solo. E’ tutta la minoranza in subbuglio, ancora una volta. “Io credo che Elly Schlein e il nostro partito debbano prendere fermamente le distanze dalle espressioni usate ieri da Beppe Grillo in piazza. In quella piazza il Pd non doveva esserci. Incitare a brigate e passamontagna è uno dei punti più bassi del dibattito democratico. La nostra storia, la storia del Pd, è sempre stata e sempre dovrà essere ben altro”, afferma il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, in un post su Facebook.
La tensione interna al Pd
Ieri la netta presa di posizione di Stefano Ceccanti: «Proprio perchè siamo in un Paese che ha visto cadere alcuni dei suoi uomini e donne migliori in una lunga scia di sangue non si può qui usare un linguaggio che allude alla giustiificazione della violenza neanche per scherzo o per eccesso polemico». A scatenare la minoranza interna anche il passaggio dedicato alla guerra in Ucraina da Moni Ovadia: «Questa guerra è stata artatamente voluta da molti anni» ed è frutto «del sistema adottato dalla Nato, della menzogna sistematica. Ci vogliono trascinare tutti in una guerra perchè i governi degli Stati Uniti affermino la loro supremazia mondiale». Parole alle quali aveva risposto l’ex ministro della Difesa, punto di riferimento della minoranza dem di Base Riformista, Lorenzo Guerini: «Non polemizzo sul fatto che si sia deciso di partecipare, seppur nella fase iniziale della manifestazione, senza averne discusso. Non posso però non rimarcare la mia distanza siderale da ciò che è stato detto sulla guerra di Putin all’Ucraina. Il Pd è dalla parte dell’Ucraina, della sua lotta per la libertà e per la sovranità del suo popolo». A «condividere totalmente» le parole dell’ex ministro è Simona Malpezzi: «Noi siamo dalla parte dell’Ucraina, a sostegno della sua libertà e per la sovranità del suo popolo. Su questo non possono esserci ambiguità». Concetti rimarcati anche da Pina Picierno: «Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull’Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?», aveva scritto l’esponente Pd su Twitter.
Brigate e passamontagna, le parole di Grillo
Le parole pronunciate dal cofondatore del M5S, Beppe Grillo, ieri dal palco della manifestazione pentastellata contro il precariato e le misure del governo Meloni sul lavoro, hanno scatenato una dura polemica anche con il Centrodestra all’attacco e centristi che puntano il dito sulla segretaria del Pd Elly Schlein, rea di aver preso parte al corteo M5S.
Ma cosa ha detto Grillo? «Vi ho preso che eravate piccolini e pieni di passione e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader? Ma siate leader di voi stessi. Reagite. Cominciate a fare le brigate di cittadinanza, mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate», è il passaggio dell’intervento dal palco, in cui il cofondatore del M5S parlava di precariato del lavoro.
La mancata reazione di Schlein, Renzi ai riformisti: “Davvero volete finire così?”
I capigruppo leghisti, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo si rivolgono direttamente al Pd, dicendosi stupiti dal «silenzio di Elly Schlein che era nella stessa piazza del fondatore dei M5S. Dica se Grillo è un compagno che sbaglia. Da che parte sta la segretaria dem?».

Al Pd si rivolge anche Matteo Renzi. «Delirio dei 5 Stelle sul palco di Roma. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?», chiede il leader di Iv. «E’ un dolore vedere il Pd, partito che ha sempre garantito la tenuta istituzionale, ridotto in questo modo», dice la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita.
Azione, Napoli: “Iniziato il countdown sull’uscita dei riformisti”
«La bandiera bianca alzata da Elly Schlein in segno di resa all’estremismo becero e demagogico di Giuseppe Conte. Le voci di dissenso che si levano dentro quel partito ormai non si contano più: dopo le dichiarazioni di Lorenzo Guerini e altri ecco le dimissioni di Alessio D’Amato, candidato alla presidenza della Regione Lazio, dall’assemblea del Pd», dichiara Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, aggiungendo che ai «riformisti è stato tolto il diritto di cittadinanza. Se dopo i funerali del presidente Berlusconi tutti hanno preso a strologare sul futuro di Forza Italia, io mi interrogherei piuttosto sul futuro prossimo del Pd. Mi sbaglierò, ma il countdown sull’uscita dei riformisti è già iniziato».
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